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OCCUPAZIONE E LIQUIDAZIONE DEL DANNO

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OCCUPAZIONE E LIQUIDAZIONE DEL DANNO

 

Nuova sentenza della Cassazione (n.9137/’13, inedita) a riguardo di un caso di occupazione abusiva. “In caso di occupazione senza titolo di un immobile altrui, il danno subìto dal proprietario è in “re ipsa” – ha detto la Suprema Corte -, discendendo dalla perdita della disponibilità del bene e dall’impossibilità di conseguire l’utilità ricavabile dal bene medesimo in relazione alla sua natura formalmente fruttifera. La liquidazione del danno ben può essere, in tal caso, operata dal giudice sulla base di presunzioni semplici, con riferimento al cosiddetto danno figurativo, qual è il valore locativo del bene usurpato”.

 

                                                                                  La Confedilizia

TROPPE TASSE SUGLI IMMOBILI

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RIFORMA CATASTO

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                                                         RIFORMA CATASTO

 

Per consentire a Confedilizia e ai Tecnici incaricati di avere dati incontrovertibili sui valori e sui canoni di locazione da contrapporre ai dati dell’agenzia delle entrate,

                                                                   INVITO

tutti i proprietari a far pervenire con una certa urgenza copia dei contratti di locazione ad uso abitativo e commerciale e nonché rogiti notarili stipulati negli anni 2012, 2013 e 2014, riguardati Pisa e Provincia e questo nell’interesse di tutti.

Vi ringrazio.

 

                                               Il Presidente - Confedilizia Pisa

                                                    Avv. Giuseppe Gambini

 

ACCERTAMENTO CATASTALE

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                                                         ACCERTAMENTO CATASTALE

 

 

“L’atto con cui l’Amministrazione disattende le indicazioni del contribuente circa il classamento di un fabbricato deve contenere una adeguata – ancorché sommaria – motivazione che delimiti l’oggetto della successiva ed eventuale controversia giudiziaria”. Lo ha detto la Cassazione nella sentenza n. 3394/’14. Conseguentemente – ha proseguito la Suprema Corte – “l’Ufficio non può limitarsi a comunicare il classamento che ritiene appropriato, ma deve anche fornire un qualche elemento che spieghi perché la proposta avanzata dal contribuente con la Docfa viene disattesa”.

 

                                                           La Confedilizia

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